La Scala della Misericordia

Una nuova sfida è stata accolta dal maestro Sanzone con l’installazione site specific per il Pio Monte della Misericordia.
Invitato dall’Istituto a confrontarsi con lo spazio e con le opere ivi raccolte e sommamente con quella del Caravaggio denominata “Le sette opere di Misericordia”, il maestro ha accettato la sfida con umiltà e consapevolezza.
Il luogo specifico dell’installazione è lo scalone che da pianterreno conduce al piano nobile, sede del Governo dell’Istituzione e contenitore di una immensa collezione di arte che dal ‘600 si estende fino al presente.
Il progetto, curato da Cynthia Penna, si compone di 4 temi fondamentali: la scala, il colore rosso, l’innesto della pietra e l’inserimento su alcune pietre di una decorazione a foglia oro.
I 4 temi si sviluppano sulla base di un minimalismo pittorico e monocromo che sono in assoluto la cifra stilistica del maestro.
La scala: alla scala realmente presente in loco, si contrappone o si combina la scala cromatica che è determinata da un avanzamento della colorazione rossa che dall’arancio va via via scaldandosi verso tonalità più scure e più drammatiche in un crescendo “musicale” di toni.
L’incessante avanzamento di tonalità di rosso coglie il senso di una “scalata” verso l’alto; conduce lo spettatore, così come il visitatore del luogo che avanza sulla scala, verso l’emozione di una scoperta: la scoperta del sapere e della bellezza che si tramuta talvolta in scoperta di interiorità con accenti mistici o religiosi.
Il rosso: il colore prescelto contiene in sé connessioni e omaggi ai luoghi ospitanti.
Il rosso è il colore della lava, il colore delle visceri di questa città che è poggiata su vulcani e dominata dalla presenza del Vesuvio.
Il rosso è il colore della passionalità della gente, della sua effervescenza e vivacità, del suo spirito di ribellione e della sua enorme creatività.
Il rosso infine è il colore dei drappeggi e delle vesti dipinte da Caravaggio nella sua opera presente in Chiesa : tutte le nouances sono presenti: dal rosa al marrone al sangue.
La pietra: oltre che tecnicamente adoperato da Sanzone come elemento di orientamento visivo all’interno dello spazio pittorico, la presenza di questa applicazione si offre allo spettatore con molteplici significati. Un pregevole contrasto tra una superficie pura, netta, riflettente e fatta di materiale plastico di estrazione industriale e per converso un materiale assolutamente naturale e contorto nella sua stessa formazione fisica. Natura e tecnologia in un’unica soluzione.
Omaggio alla città di Napoli che è costruita e contiene nelle sue viscere tutte e tre queste pietre: pietra lavica, tufo, piperno. Tutta la città ha una colorazione dorata, il notissimo “giallo Napoli” determinato dal tufo giallo che funge da filo conduttore cromatico di tutta la città e il grigio del piperno che è un derivato della pietra lavica gettato su di essa nel corso delle eruzioni vulcaniche. Infine il nero, la massa scurissima della pietra lavica che si trova non solo alle falde del vulcano, ma ovunque si scavi al di sotto della superficie.
La simbologia della pietra scagliata in un “mare calmo” e rassicurante occorre al maestro per porre l’attenzione sulla difficoltà del vivere: Napoli non è un “mare calmo”: è una città difficile, una città dagli enormi, evidentissimi contrasti sociali, una città dove la lotta per emergere si fa a denti serrati e quindi la pietra è il simbolo di questo “cuore duro”, di questa grande difficoltà del vivere.
L’oro: assolutamente essenziale e quasi obbligato l’omaggio al Barocco, al secolo in cui l’edificio stesso del Pio Monte fu costruito e in cui il Caravaggio espresse la sua opera.
Omaggio alla grandiosità di una Napoli capitale del Regno delle due Sicilie in cui per più di due secoli fiorirono le arti e lo sviluppo sociale.
Omaggio ad un fermento nuovo fatto di innovazioni scientifiche e tecnologiche che esplodeva in Europa e si esprimeva attraverso una metafora del fantastico, della magnificenza e del fasto.
Omaggio ad una committenza illuminata che ha sorretto e orientato le scoperte e la ricerca della bellezza in senso assoluto.